domenica 29 novembre 2009

Il senso della Competizione

Dopo mesi mi rimetto a scrivere un nuovo pensiero su questa umile pagina online. L'estate è passata e l'inverno è alle porte, il mondo cambia ma non il mio spirito. La mia voglia di combattere rimane sempre la stessa. La mia voglia di migliorare, la mia voglia di superare me stesso. Questo rimane invariato.




In questi mesi mi si è presentata davanti l'opportunità di poter combattere di poter partecipare a quelle gare che tanto aspettavo. Anche il mio Maestro mi aveva dato l'ok per partecipare. Ero convinto, motivato e veramente carico quando prima di cominciare la tabella per gli allenamenti mi sono imbattuto in questa frase. Guardando Karate kid, si quel film famoso anni 90, mi è rimasta impressa una frase del "Sensei" Miyagi.




Durante una scena Daniel chiede al maestro di poter combattere nuovamente al torneo di Karate ma il maestro è contrario e all'insistenza dell'allievo risponde così




:-Daniel-San se Karate è usato per difendere l'onore e difendere la vita allora Karate significa qualcosa. Ma se Karate viene usato per difendere un trofeo di ferro e plastica non significa niente.




Questa frase mi ha fatto pensare molto. Ora io provengo dalla scuola Karate e milito in scuola kick-boxng ma penso che gli insegnamenti del mio Maestro sono intrinsechi di filosofia oltre che tecnica. Mi sono allora chiesto se fosse giusto azzardare tanto dopo nemmeno un anno di pratica. La mia partecipazione sarebe stata guidata dall'euforia o dalla saggezza di poter apprendere qualcosa anche da questo evento? Ho capito che combattere non significa vincere per forza, l'ho capito durante le sessioni di combattimento con i miei compagni. Non mi sento felice quando riesco a colpire qualcuno in volto con un bel pugno o quando prevalgo su un mio compagno meno esperto. Mi sento appagato quando riesco ad apprendere qualcosa da qualcuno che arriva e mi colpisce non necessariamente facendomi male ma quando l'esperienza combattiva diventa anche esperienza didattica. Se la volta prima il mio partner era riuscito a colpirmi con una certa tecnica la volta dopo riesco a schivarla, pararla o addirittura controattaccare. E' in quel momento che mi sento soddisfatto, quando realizzo di aver appreso qualcosa. Riconosco che vado a piccoli passi ma uno dopo l'altro formano un cammino e se quando ho iniziato era la preparazione al "viaggio" adesso sento come avessi varcato varcato la soglia di casa per immettermi sul lungo sentiero su cui la mia Arte mi conduce.




osu