venerdì 7 gennaio 2011

Filosofia sempre e comunque

Questa volta mi piacerebbe molto parlare di un argomento che viene sottovalutato molte volte: la filosofia negli sport da combattimento. Vorrei prendere come esempio il pugilato, disciplina che per eccellenza si mette in prima fila per quanto riguarda gli sport "marziali". Però non tutti sanno che esiste un documento non scritto che contiene il codice morale del vero pugile, principi che rispecchiano molto la natura sportiva della boxe ma che allo stesso modo fanno pensare che chi combatte sul ring è un vero e proprio guerriero alla pari di tutti.


La lista viene comunemente chiamata decalogo del pugile.


1) Quando un avversario si mostra sleale, non ti abbassare al suo livello. Comunque vada a finire, sei stato il più forte.


2) La costanza nella preparazione atletica ti garantisce la vittoria più importante, quella su te stesso.


3) Quando sei nettamente superiore al tuo avversario non umiliarlo, il tuo onore cadrebbe al tappeto.


4) Ogni combattimento ti costa pena e dolore, la vera sfida è sconfiggere loro.


5) Intelligenza è anche capire quando accettare una sconfitta. Insieme alla spugna avrai gettato le basi per un nuovo incontro.


6) Sul ring non devi temere nessuno ma rispettare tutti, dall'arbitro all'ultimo degli spettatori.


7) Accettare una sconfitta ingiusta ti fa più onore di una vittoria.


8) Per essere un vero pugile serve forza fisica ma soprattutto spirituale: onestà, laboriosità e serietà.


9) Chi ama il pugilato rispetta tutto ciò che fa parte di questo mondo. Si può perdere un incontro ma non si deve mai perdere la testa.


10) Dopo un incontro ricordati sempre che il tuo avversario ha un grande amore in comune con te: la boxe.


Ecco a questo punto mi piacerebbe commentare dei punti che in qualche modo hanno delle analogie con le arti marziali.


Se guardiamo il punto 2 troviamo una somiglianza incredibile con uno dei principi più importanti delle arti marziali, la vittoria su se stessi. Nel pugilato viene vista da un punto prettamente fisico a differenza nostra che ci concenrtiamo anche sull'aspetto psicologico del nostro ego da abbattere, ma allo stesso modo l'analogia tra i due principi è veramente importante.


Se guardiamo il punto quattro troviamo anche li delle analogie, sconfiggere il dolore, nella boxe è un problema del ring per noi è un problema continuo ma il concetto che sta alla base è quello di insegnare alla mente a non ascoltare le suppliche del corpo.


E infine al punto 8 viene chiaramente detto che il pugile non è solamente espressione di forza bruta ma anche spirituale, questo è molto importante, ci deve essere sempre una ragione per combattere.


Concludo dicendo che questi paragoni sono stati fatti per avvicinare gli artisti marziali a un mondo che ripudiano e viceversa, mettendo in risalto principi che alla fine sono comuni ad ogni pratica marziale. Io pratico Karate ma rispetto ogni altro praticante così come ogni altro uomo, perchè sono dell'idea che si possa imparare qualcosa da ogni persona che incontriamo sul nostro cammino.


OSU