martedì 24 marzo 2009

Eccomi qui a scribacchiare qualcosa assaporando l'emozione di pensieri che mi piace poter buttare giù su una pagina web. I miei interventi alquanto rari mi portano comunque a inserire riflessioni piuttosto serie. Sono in un periodo di crescita, di decisione. Un momento dove devo scegliere cosa è giusto e cosa è sbagliato cosa è meglio per me e cosa è meglio per gli altri, le persone che amo. Tanti gli obiettivi, pochi i traguardi in vista. La scuola che rovina sempre e comunque qualsiasi tua aspirazione. L'istituzione che sempre e comunque è più importante di tutto ciò che ti sta attorno... Perchè?
Ho ripreso finalmente la mia carriera marziale. Dopo mesi di assoluto riposo finalmente ho potuto tirare qualche calcio e qualche pugno. Anche la pressione della musica nella mia testa comincia a farsi di nuovo sentire. La voglia irrefrenabile di buttarsi sul letto chitarra foglio e penna per scrivere qualcosa e dare sfogo ad una valvola di creatività. Ma niente è come "fare a cazzotti" in palestra. Dopo il primo calcio quell'euforia mi prende e mi trascina fino alla fine dell'allenamento e poi fino nel letto dove partono le più grandi ambizioni. Non sono mai stato una cima in niente, IN NIENTE cazzo. Però negli sport da combattimento sento di essere una persona diversa. Quando entro nella mia palestra smetto di essere il ragazzo stupido e intimorito della vita che lo circonda. Ogni pensiero, ogni problema, ogni vicenda negativa della giornata svanisce. Si mescola tutto in un turbinio di sentimenti volti alla scoperta di me stesso, volti al superamento dei miei limiti e soprattutto volti alla supremazia marziale sul mio avversario.
Molti dicono che le arti marziali devono essre paragonate al gioco di "chi tocca prima". Io vedo la lotta come uno sfogo della propria personalità ed è per questo che ci metto sempre tutto me stesso per raggiungere la perfezione in ogni colpo. Tutti i maestri che ho avuto hanno sempre acclamato le mie potenzialità spingendomi ad intraprendere la strada dell'agonismo. Non ho mai accettato per via del mio carattere tradizionalista nell'ambito delle arti marziali. Ma da quando ho cominciato con la kick boxing ogni pugno al saccone è un problema che se ne va, ogni calcio al mio avversario è un problema a cui non pensare più. Ho preso la seria decisione di intraprendere la carriera marziale, per vedere che effetto fa per vedere se sono davvero in grado di aggiudicarmi la cintura del campione, per vedere se davvero potrò mai diventare qualcuno, quel qualcuno che sogno da sempre di essere...

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